Le emozioni MDPAC ci definiscono: cambiamo espressione! MDPAC emotions define ourself: let's change expression!

Molti distinguono le emozioni in positive e negative, i più lungimiranti individuano in ciascuna emozione una valenza positiva e una negativa. L'ottica MDPAC supera entrambe queste concezioni ancorate al predominio della sfera razionale e considera la sfera emotiva esclusivamente in senso protettivo.






Il Metodo del Disegno Psicoemotivo per l’Analisi e la Consapevolezza, descritto nel libro “L’Albero delle emozioni”, è un percorso caratterizzato dall'assunzione del vertice emotivo come binocolo osservativo con cui esplorare le varie aree che fanno parte della vita di un individuo: le cognizioni, gli istinti, la corporeità, il comportamento, l’inconscio, la storia famigliare e personale, il senso del tempo (passato, presente e futuro), dello spazio (autonomia ed eteronomia) e delle relazioni (integrazione e individuazione). 


Secondo questa ottica l'emozione interviene per rinforzare i pensieri positivi e per trasformare la tendenza dell'individuo a dare importanza in modo rigido e ipergiudicante alla propria sfera cognitiva a discapito di tutte le altre sfere tentando di PROTEGGERCI dai pensieri negativi che abbiamo circa noi stessi: non sono capace, sono debole, non sono importante, non posso gestirlo, non posso sopportarlo, io sono impotente, io non ho il controllo, io non sono una brava persona, io non mi merito, etc.

Il protocollo MDPAC prevede quattro fasi:
  • Cinque caratteristiche – Albero genealogico.
  • Le 12 emozioni:
  1. Situazione nella quale ha provato (nominare l’emozione) nel passato.
  2. Situazione nella quale prova (nominare l’emozione) nel presente.
  3. Situazione nella quale potrà o potrebbe provare (nominare l’emozione) in futuro.
  4. Elenco di situazioni (nominare l’emozione) per ogni anno di età.
  5. Disegno del contenitore del/la (nominare l’emozione).
  • Cinque caratteristiche retest – Albero genealogico retest.
  • Foglio foto: 1. Foto sé bambino a sinistra/foto sé attuale a destra 2. Foto genitori a sinistra/foto propria a destra.

Alla luce del cambiamento di vertice di osservazione della sfera emotiva da quello cognitivo a quello emotivo “puro” bisogna pensare a una ridefinizione delle emozioni rispetto a quella presentata nel mio stesso testo “L’albero delle emozioni” pp. 44-47:

Felicità: condizione di chi è pienamente appagato, gioioso. Deriva dal latino “felix” e vuol dire fertile, nutriente. Ha la stessa radice di fecundus che significa fecondo (Zingarelli, 1997). La stabilizzazione della felicità tende verso la serenità.
Felicità MDPAC: rinforza i pensieri POSITIVI circa noi stessi (es. mi merito di essere amato, sono capace, sono all’altezza) e aumenta il nostro stato di benessere. È importante godersi il momento di felicità sentendo di meritarsela evitando di soffermarsi unicamente sulla fatica fatta per raggiungerla e sul sacrificio per mantenerla. In altre parole la felicità MDPAC ci ricorda che dobbiamo gratificarci per i risultati ottenuti e allo stesso tempo ci consente di trasformare la componente edonica patologica associata al pensiero negativo o onnipotente ristabilendo delle abitudini sane e migliorando il rispetto e la cura di se stessi.

Tristezzadal latino “tristitia”, esprime un sentimento di sofferenza e inquietudine (Zingarelli, 1997). Per i teorici dell’attaccamento la tristezza è associata alla ‹‹Perdita di un importante relazione di attaccamento›› (Plutchik, 1995 p. 20). Per i poeti può rappresentare l’emozione che consente di dare vita alla propria opera creativa, ma in forma eccessiva conduce alla depressione. 
Tristezza MDPAC: ci comunica non è vero che sei debole o che non puoi far nulla e se non riesci a far nulla nel concreto è importante accettare i propri limiti. Questa emozione consente un esame di realtà più adeguato e di scaricare le tossine dal corpo piangendo. Dà valore alla "perdita": la lucertola perde la coda e si salva la vita.

Rabbiastato d’animo repentino e aggressivo che determina un desiderio di vendetta incontrollato: nella dottrina cattolica viene considerato uno dei sette vizi capitali (Zingarelli, 1997). La rabbia e l’aggressività se vengono espresse in modo assertivo determinano la diminuzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, mentre esternarle in modo incontrollato ed eccessivo può portare a vergogna e/o sensi di colpa. L’implosione di questa emozione aumenta lo stress della persona. 
Rabbia MDPACsi attiva quando sentiamo una minaccia alla nostra autostima comunicandoci non è vero che non puoi farcela. Se espressa in modo assertivo abbassa il livello di cortisolo e valorizza la nostra capacità di comunicare in modo non violento. Meglio l'esplosione che l'implosione: la rabbia attiva il comportamento di attacco. Il leone se ha fame attacca la zebra, ma non ne ammazza mai più di una, mentre l’essere umano pensa e talvolta attua atrocità nei confronti dei propri simili.

Pauradal latino “pavore”, consiste in un ‹‹Intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine per qualcosa di reale o di immaginario che è o sembra atto a produrre gravi danni o a costituire un pericolo attuale o futuro›› (Zingarelli, 1997 p. 1259). Rappresenta l’emozione della fuga per la sopravvivenza del sé, poiché consente di mantenere un certo stato d’allerta (pensiamo a una zebra che si salva dall’attacco di un leone e corre via dopo aver defecato per alleggerire il corpo), ma se supera una certa soglia straripa nel vortice dei disturbi ansiosi.
Paura/ansia MDPACattiva il comportamento di fuga ed evitamento di situazioni pericolose (la zebra vede il leone e scappa salvandosi la vita) comunicandoci che è importante assumere un atteggiamento maggiormente responsabile.

Disgustosenso di ripugnanza, di nausea (Zingarelli, 1997) nei confronti di cose, animali o persone. Rappresenta il rovescio della medaglia del buon/bel senso. Disprezzo: Ritenere qualcuno indegno della propria stima (Zingarelli, 1997). Rappresenta una forma complessa di disgusto a livello relazionale.
Disgusto MDPAC: ci salva dai veleni materiali e psichici facendoci adottare un atteggiamento di buon senso dicendoci non è vero che non puoi gestire le situazioni, sopportarle etc.

Sorpresal’infinito “sorprendere” vuol dire “prendere dal di sopra” ed è la condizione di chi prova meraviglia o stupore (Zingarelli, 1997) in senso sia positivo che negativo.
Sorpresa MDPACstimola la capacità di adattamento, ci prepara agli imprevisti, lavora sull'accettazione e sulle aspettative: la sorpresa e la creatività sono il paio di ali che consentono di spiccare il volo.

Imbarazzoin spagnolo “embarazar” vuol dire “impedire” (Zingarelli, 1997). Stato di disagio provato da una persona nel momento in cui vìola una regola sociale che può o meno condividere di fronte a un’altra persona.
Imbarazzo MDPACci ricorda che conosciamo le norme sociali e sappiamo come entrare in relazione con gli altri. È un modo per chiedere scusa non verbalmente.

Vergognaquesta emozione rispetto all’imbarazzo è più intima e non richiede necessariamente la presenza di un pubblico (come per l’imbarazzo). Consiste in un senso di mortificazione che si prova per pensieri, parole o azioni che la persona stessa ritiene immorali (Zingarelli, 1997): in questo caso l’individuo si sente nudo, smascherato e considera giusta la “norma di condotta” violata. La parola vergogna deriva dal latino vereor, che vuol dire rispetto, mentre il corrispettivo inglese, shame, si ricollega alla radice indoeuropea kam, che significa nascondere: il primo mette l'accento sulla motivazione scatenante, il secondo sull'azione conseguente (il celare).
Vergogna MDPACci ricorda che conosciamo la morale e che i pensieri sono solo pensieri. Ci evita di tradurre i pensieri in azione. Es: non è vero che non sei una brava persona, se provi vergogna è perché conosci la differenza tra bene e male.

Senso di colpa‹‹Il senso di colpa […] è una forma particolare di angoscia legata all’ambivalenza e cioè alla coesistenza di odio e di amore›› (Winnicott, 1956 p. 19) e scaturisce in seguito a un’azione o a un’omissione che contravvengono a una regola (Zingarelli, 1997).
Senso di colpa MDPAC: ci ricorda che conosciamo l'etica e che possiamo nutrire nei confronti delle persone dell'ambivalenza. Ad esempio, dicendoci non è vero che sei una cattiva persona altrimenti saresti psicopatico.

GelosiaIn generale la gelosia riguarda ciò che si ha, mentre l’invidia ciò che non si ha. Nello specifico la gelosia è il sentimento derivante dalla paura di perdere ciò che si possiede o chi si ama. 
Gelosia MDPAC: bisogna differenziare le emozioni dai sentimenti. L'emozione in quanto emozione si può riferire a oggetti, animali e persone e in quest'ultimo caso sottolinea l'importanza della relazione: comunicare la propria gelosia alla persona con cui ci rapportiamo e quindi il valore di quel legame non fa altro che rafforzarlo. L'etimologia del termine rimanda al concetto di zelo da cui ne deriva un legame con l'invidia e l'orgoglio volti al miglioramento di sé: in tal senso la gelosia diviene la paura di perdere la propria autorealizzazione.

"Lo zelo è un impegno assiduo, sollecito, laborioso: in sé ha la brama dell'emulazione, del voler pareggiare col massimo, del voler superare tutti in operosità per raggiungere un fine - e perciò vediamo che è una parola ambivalente: se può essere cifra di entusiasmo, di aderenza ad un ideale, può anche essere cifra di arrivismo e ambizione".

Invidia«L’invidia è ammirazione segreta. Una persona piena di ammirazione che senta di non poter diventare felice abbandonandosi [rinunciando al proprio orgoglio], sceglie di diventare invidiosa di ciò che ammira. L’ammirazione è una felice perdita di sé, l’invidia un’infelice affermazione di sé» (Kierkegaard, 2011, p. 88).
Questa emozione può esprimersi nel desiderio sia di avere qualcosa o una qualità altrui (Zingarelli, 1997) sia con un’accezione più negativa che l’altra persona perda ciò che possiede. «Fu il sangue mio d’invidia sì riarso che se veduto avesse uomo farsi lieto, visto m’avresti di livore sparso››. (Dante Alighieri, Purgatorio, XIV, vv. 82-84).
Invidia MDPACè il desiderio di ciò che non ho ed è strettamente connesso alla stima: un desiderio senza stima si può definire disprezzo. L'atteggiamento di fronte al desiderio può essere di impegno o disimpegno e ciascuno di questi atteggiamenti può avere una valenza positiva e negativa. Non bisogna confondere il comportamento con l'emozione.

OrgoglioPromozione della propria identità attraverso il raggiungimento di un obiettivo (Lazarus, 1991, cit. in Galati, 2002 p. 269): anche l’orgoglio ha una valenza sia positiva che negativa.
Orgoglio MDPACaffermazione di sé attraverso il raggiungimento di obiettivi con impegno (comportamento positivo) oppure privando la situazione della mia presenza (comportamento negativo): non è l’orgoglio positivo e negativo, ma il comportamento. Chi usa l'espressione l'orgoglio negativo sta confondendo l'emozione con il meccanismo di difesa (disfunzionale) della chiusura, mentre l'orgoglio cerca di portarci verso un'autoaffermazione armoniosa in termini temporali, relazionali e di spazio.





Non confondete le emozioni con i sentimenti, i pensieri, gli atteggiamenti, i meccanismi di difesa!!!










According to this perspective, emotion intervenes to reinforce positive thoughts and to transform the individual's tendency to give importance in a rigid and hyper-judging way to his own cognitive sphere to the detriment of all other spheres by trying to PROTECT US from negative thoughts we have about ourselves. : I am not capable, I am weak, I am not important, I cannot manage it, I cannot bear it, I am helpless, I am not in control, I am not a good person, I do not deserve it, etc.

The MDPAC protocol has four phases:
Five characteristics - Family tree.
The 12 emotions:
Situation in which he has tried (name the emotion) in the past.
Situation in which he experiences (name the emotion) in the present.
Situation in which he can or could try (name the emotion) in the future.
List of situations (name the emotion) for each year of age.
Drawing of the container of the (name the emotion).
Five retest features - Retest family tree.
Photo sheet: 1. Child photo on the left / current self photo on the right 2. Parents photo on the left / own photo on the right.
In light of the change in the level of observation of the emotional sphere from the cognitive to the "pure" emotional one, we need to think about a redefinition of emotions with respect to that presented in my own text "The tree of emotions" pp. 44-47:

Happiness: condition of those who are fully satisfied, joyful. It comes from the Latin “felix” and means fertile, nourishing. It has the same root as fecundus which means fruitful (Zingarelli, 1997). The stabilization of happiness tends towards serenity.
MDPAC happiness: reinforces POSITIVE thoughts about ourselves (eg. I deserve to be loved, I am capable, I am up to par) and increases our state of well-being. It is important to enjoy the moment of happiness feeling that you deserve it, avoiding dwelling only on the effort made to achieve it and on the sacrifice to maintain it. In other words, MDPAC happiness reminds us that we must be gratified for the results obtained and at the same time it allows us to transform the pathological hedonic component associated with negative or omnipotent thinking by re-establishing healthy habits and improving self-respect and care.

Sadness: from the Latin “tristitia”, it expresses a feeling of suffering and restlessness (Zingarelli, 1997). For attachment theorists, sadness is associated with the "Loss of an important attachment relationship" (Plutchik, 1995 p. 20). For poets it can represent the emotion that allows them to give life to their creative work, but in excessive form it leads to depression.
Sadness MDPAC: it tells us it is not true that you are weak or that you can not do anything and if you can not do anything in practice it is important to accept your limits. This emotion allows for a more adequate reality check and to discharge toxins from the body by crying. It values ​​the "loss": the lizard loses its tail and saves its life.

Anger: a sudden and aggressive state of mind that determines an uncontrolled desire for revenge: in Catholic doctrine it is considered one of the seven deadly sins (Zingarelli, 1997). Anger and aggression, if expressed in an assertive way, lead to a decrease in the levels of cortisol, the stress hormone, while externalizing them in an uncontrolled and excessive way can lead to shame and / or feelings of guilt. The implosion of this emotion increases the person's stress.
MDPAC anger: it is activated when we feel a threat to our self-esteem by telling us it is not true that you can not do it. If expressed assertively, it lowers the cortisol level and enhances our ability to communicate in a non-violent way. Explosion is better than implosion: anger activates attack behavior. If the lion is hungry it attacks the zebra, but never kills more than one, while the human being thinks and sometimes carries out atrocities against his own kind.

Fear: from the Latin "pavore", it consists of an "Intense disturbance mixed with concern and uneasiness about something real or imaginary that is or seems capable of causing serious damage or constituting a present or future danger" (Zingarelli, 1997 p . 1259). It represents the emotion of escaping for the survival of the self, since it allows to maintain a certain state of alert (think of a zebra that is saved from the attack of a lion and runs away after defecating to lighten the body), but if it exceeds a certain threshold it overflows into the vortex of anxious disturbances.
Fear / anxiety MDPAC: activates the escape behavior and avoidance of dangerous situations (the zebra sees the lion and runs away saving his life) by communicating that it is important to assume a more responsible attitude.

Disgust: sense of repugnance, of nausea (Zingarelli, 1997) towards things, animals or people. It represents the downside of good / good sense. Contempt: Considering someone unworthy of one's esteem (Zingarelli, 1997). It represents a complex form of relational disgust.
Disgust MDPAC: it saves us from material and psychic poisons by making us adopt an attitude of common sense by telling us it is not true that you cannot manage situations, bear them etc.

Surprise: the infinite "to surprise" means "to take from above" and is the condition of those who feel amazement or amazement (Zingarelli, 1997) in both a positive and negative sense.
MDPAC surprise: stimulates the ability to adapt, prepares us for the unexpected, works on acceptance and expectations.

Embarrassment: in Spanish "embarazar" means "to prevent" (Zingarelli, 1997). State of discomfort experienced by a person when he violates a social rule that he may or may not share in front of another person.
MDPAC Embarrassment: It reminds us that we know social norms and we know how to connect with others. It's a way to apologize non-verbally.

Shame: this emotion compared to embarrassment is more intimate and does not necessarily require the presence of an audience (as for embarrassment). It consists of a sense of mortification that is felt for thoughts, words or actions that the person himself considers immoral (Zingarelli, 1997): in this case the individual feels naked, unmasked and considers the violated "rule of conduct" to be right. The word shame derives from the Latin vereor, which means respect, while the English counterpart, shame, is linked to the Indo-European root kam, which means to hide: the first emphasizes the triggering motivation, the second on the consequent action (the conceal ).
Shame MDPAC: it reminds us that we know morals and that thoughts are just thoughts. It prevents us from translating thoughts into action. Ex: it is not true that you are not a good person, if you feel ashamed it is because you know the difference between good and evil.

Sense of guilt: "The sense of guilt [...] is a particular form of anxiety linked to ambivalence, that is to the coexistence of hate and love" (Winnicott, 1956 p. 19) and arises as a result of an action or an omission that contravenes a rule (Zingarelli, 1997).
Sense of Guilt MDPAC: Reminds us that we know ethics and that we can harbor ambivalence towards people. For example, by telling us it is not true that you are a bad person otherwise you would be a psychopath.

Jealousy: In general, jealousy is about what you have, while envy is about what you don't have. Specifically, jealousy is the feeling deriving from the fear of losing what you have or who you love.
MDPAC jealousy: gives value to the relationship and it is important to communicate it to the person with whom we relate to strengthen the bond.

Envy: "Envy is secret admiration. A person full of admiration who feels that he cannot become happy by abandoning himself [giving up his pride], chooses to become envious of what he admires. Admiration is a happy loss of oneself, envy an unhappy affirmation of oneself "(Kierkegaard, 2011, p. 88).
This emotion can be expressed in the desire both to have something or a quality of others (Zingarelli, 1997) and with a more negative meaning that the other person loses what he possesses. "It was my blood of envy so parched that if you saw a man make himself happy, you would have spilled spite on me ››. (Dante Alighieri, Purgatorio, XIV, vv. 82-84).
Envy MDPAC: it is the desire for what I do not have and it is strictly connected to esteem: a desire without esteem can be defined as contempt. The attitude towards desire can be one of commitment or disengagement and each of these attitudes can have a positive and negative value. Behavior should not be confused with emotion.

Pride: Promotion of one's identity through the achievement of a goal (Lazarus, 1991, quoted in Galati, 2002 p. 269): pride also has both a positive and a negative value.
MDPAC pride: self-affirmation by achieving goals with commitment (positive behavior) or by depriving the situation of my presence (negative behavior): it is not positive and negative pride, but behavior. Those who use the expression negative pride are confusing emotion with the (dysfunctional) defense mechanism of closure, while pride tries to lead us towards a harmonious self-affirmation in terms of time, relationship and space.

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