The revolution of the MDPAC path: emotions from the geocentric to the heliocentric system. La rivoluzione MDPAC: le emozioni dal sistema geocentrico a quello eliocentrico.
Carissime/i lettrici/lettori, Dear,
a quattro anni dalla pubblicazione del testo “L’albero delle emozioni” credo sia doverosa da parte mia una riflessione sull’evoluzione del percorso MDPAC descritto nel testo a oggi.
Four years after the publication of the text "The tree of emotions" I believe it is my duty to reflect on the evolution of the MDPAC path described in the text to date (The English translation continues at the bottom of the page).
Probabilmente
si può notare leggendo con attenzione i primi post e gli ultimi pubblicati su
questo blog un cambiamento di linguaggio, per cui si assume un’ottica EMOTIVA PURA non
più impregnata dal vertice cognitivo secondo la quale le emozioni sono ESCLUSIVAMENTE
PROTETTIVE.
Pensate al sistema
geocentrico di Aristotele e Tolomeo: la maggior parte delle persone crede che il
PENSIERO come la terra sia al centro dell’universo e tutto il resto gira intorno.
Questa teorizzazione fa sì che le emozioni siano distinte in positive e
negative e risultino una realtà scomoda da gestire, controllare, eliminare.
Perché scomoda? Rimanendo sulla stessa metafora ricorderete l’accoglienza riservata alle scoperte di Copernico e Galileo e la successiva “conversione dottrinale” dal sistema geocentrico a quello eliocentrico: i pensieri non sono più il centro dell’universo e le EMOZIONI come il SOLE rappresentano ciò che nutre e aiuta la vita sulla terra (pensiero), ovvero rinforzano il pensiero positivo e trasformano quello negativo circa noi stessi.
In tal senso le definizioni delle emozioni riportate sul testo (da pagina 44 a pagina 47) ritengo non siano più valide per questo metodo e a oggi le sostituirei con le seguenti:
Gioia: rinforza i pensieri POSITIVI (come la sorpresa e l’orgoglio in situazioni positive) circa noi stessi e aumenta il nostro stato di benessere: è importante godersi il momento di felicità sentendo di meritarsela evitando di soffermarsi unicamente sulla fatica fatta per raggiungerla e sul sacrificio per mantenerla.
Tristezza: ci consente esame di realtà più adeguato e di scaricare le tossine dal corpo piangendo. Dà valore alla "perdita". La lucertola perde la coda e si salva la vita.
Rabbia: se espressa in modo assertivo abbassa il livello di cortisolo e valorizza la nostra capacità di comunicare in modo non violento. Meglio l'esplosione che l'implosione: la rabbia attiva il comportamento di attacco.
Paura/ansia: attiva il comportamento di fuga ed evitamento di situazioni pericolose (la zebra vede il leone e scappa salvandosi la vita).
Disgusto: ci salva dai veleni materiali e psichici.
Sorpresa: stimola la capacità di adattamento, ci prepara agli imprevisti, lavora sull'accettazione e sulle aspettative.
Imbarazzo: ci ricorda che conosciamo le norme sociali
e sappiamo come entrare in relazione con gli altri. È un modo per chiedere
scusa non verbalmente.
Vergogna: ci ricorda che conosciamo la morale e che i pensieri sono solo pensieri. Ci evita di tradurre i pensieri in azione.
Senso di colpa: ci ricorda che conosciamo l'etica e che possiamo nutrire nei confronti delle persone dell'ambivalenza. Ad esempio, dicendoci non è vero che sei una cattiva persona altrimenti saresti psicopatico.
Gelosia: dà valore alla relazione.
Invidia: è il desiderio di ciò che non ho, quindi se lo traduco in stima e impegno posso migliorarmi. Meno stima e meno impegno non miglioro.
Orgoglio: affermazione di sé attraverso il
raggiungimento di obiettivi con impegno (comportamento positivo) oppure
privando la situazione della mia presenza (comportamento negativo): non è
l'orgoglio positivo e negativo, ma il comportamento.
http://mdpac.blogspot.com/2021/01/il-volo-delle-emozioni-definizioni-dal.html?m=1
Oltre
alla “rivoluzione eliocentrica”, attualmente il protocollo MDPAC presenta anche
un arricchimento strutturale con l’introduzione del lavoro sulle cinque
caratteristiche delle figure genitoriali prima della presentazione dell’albero
geneaologico iniziale e retest.
Nello
specifico si chiede alla persona di scrivere cinque caratteristiche positive e
cinque negative per ciascuna delle figure genitoriali e successivamente si
prosegue con l’utilizzo dei colori su una riflessione riguardanti se stessi e
l’eventuale partner se esistente.
Il
protocollo attuale quindi è il seguente: 5 caratteristiche/disegno albero genealogico; 2.
Lavorare con il disegno e la scrittura su una sequenza di 12 emozioni lungo il
continuum temporale "passato-presente-futuro": il numero 12 ha un
significato sia simbolico che antropologico; 3. 5 caratteristiche e albero
genealogico retest; 4. Procedere con il “taglio del cordone fotografico”.
In
conclusione, L'MDPAC
è un percorso caratterizzato dall'assunzione del vertice emotivo come
binocolo osservativo con cui esplorare le varie aree che fanno parte della vita
di un individuo: le cognizioni, gli istinti, la corporeità, il comportamento,
l’inconscio, la storia famigliare e personale, il senso del tempo (passato,
presente e futuro), dello spazio (autonomia ed eteronomia) e delle relazioni
(integrazione e individuazione). Nell'ottica MDPAC l'emozione interviene per
segnalare la tendenza dell'individuo a dare importanza in modo rigido e
ipergiudicante alla propria sfera cognitiva a discapito di tutte le altre sfere
tentando di PROTEGGERCI dai pensieri negativi che abbiamo circa noi stessi: non
sono capace, sono debole, non sono importante, non posso gestirlo, non posso
sopportarlo, io sono impotente, io non ho il controllo, io non sono una brava
persona, io non mi merito, etc.
Se assumo una concezione
geocentrica della sfera emotiva crederò che il pensiero determini l’emozione e
ad esempio in una situazione in cui non ci si è comportati come delle brave
persone penserò di essere cattivo e ciò mi farà sentire in colpa: l’emozione diverrà
il fastidio da risolvere. Nel mondo animale l’emozione svolge la sua funzione e
smette di “esistere”: una zebra vede il leone, ha paura, scappa, si salva la
vita e la paura va via. Noi esseri umani continuiamo a pensare a ciò che ci ha
provocato paura, creando dei ricordi, delle aspettative e dei giudizi: quindi è
la sfera cognitiva che ci mantiene in allarme, il problema non è la paura.
Nell’ottica eliocentrica
MDPAC la felicità rimarca il pensiero “sono una brava persona”, “sono forte,
capace”, mentre la tristezza, la rabbia, la paura etc. ci comunicano “non è vero
che sei una persona incapace, debole, impotente, cattiva, deludente, irresponsabile
etc.
You can probably notice by carefully reading the first and last posts published on this blog, a change of language, so a PURE EMOTIONAL perspective is assumed, no longer impregnated by the cognitive vertex according to which emotions are EXCLUSIVELY PROTECTIVE.
Think of the geocentric system of Aristotle and Ptolemy: most people believe that THINKING like the earth is at the center of the universe and everything else revolves around. This theorization causes emotions to be divided into positive and negative and are an uncomfortable reality to manage, control, eliminate.
Why uncomfortable? Remaining on the same metaphor, you will remember the welcome reserved for the discoveries of Copernicus and Galileo and the subsequent "doctrinal conversion" from the geocentric to the heliocentric system: thoughts are no longer the center of the universe and EMOTIONS like the SUN represent what nourishes and helps life on earth (thought), that is, they reinforce positive thinking and transform negative thinking about ourselves.
In this sense, the definitions of the emotions reported in the text (from page 44 to page 47) are no longer valid for this method and to date I would replace them with the following:
Joy: reinforces POSITIVE thoughts (such as surprise and pride in positive situations) about ourselves and increases our state of well-being: it is important to enjoy the moment of happiness feeling that you deserve it, avoiding dwelling only on the effort made to reach it and on the sacrifice to keep it.
Sadness: allows us more adequate reality testing and to discharge toxins from the body by crying. It values the "loss". The lizard loses its tail and saves its life.
Anger: when expressed assertively, it lowers the cortisol level and enhances our ability to communicate in a non-violent way. Explosion is better than implosion: anger activates attack behavior.
Fear / anxiety: activates the escape behavior and avoidance of dangerous situations (the zebra sees the lion and runs away saving his life).
Disgust - saves us from material and psychic poisons.
Surprise: stimulates the ability to adapt, prepares us for unexpected events, works on acceptance and expectations.
Embarrassment: It reminds us that we know social norms and we know how to relate to others. It's a way to apologize non-verbally.
Shame: it reminds us that we know morals and that thoughts are just thoughts. It prevents us from translating thoughts into action.
Sense of guilt: it reminds us that we know ethics and that we can harbor ambivalence towards people. For example, telling us it is not true that you are a bad person otherwise you would be a psychopath.
Jealousy: Values the relationship.
Envy: it is the desire for what I don't have, so if I translate it into esteem and commitment I can improve myself. Less esteem and less commitment do not improve.
Pride: self-affirmation through the achievement of goals with commitment (positive behavior) or by depriving the situation of my presence (negative behavior): it is not the positive and negative pride, but the behavior.
In addition to the "heliocentric revolution", currently the MDPAC protocol also presents a structural enrichment with the introduction of work on the five characteristics of parental figures before the presentation of the initial and retest family tree.
Specifically, the person is asked to write five positive and five negative characteristics for each of the parental figures and then continue with the use of colors on a reflection about themselves and any partner if any.
The current protocol is therefore the following: 5 characteristics / family tree design; 2. Working with drawing and writing on a sequence of 12 emotions along the "past-present-future" temporal continuum: the number 12 has both a symbolic and an anthropological meaning; 3. 5 characteristics and family tree retest; 4. Proceed with “cutting the photographic cord”.
In conclusion, MDPAC is a path characterized by the assumption of the emotional vertex as observational binoculars with which to explore the various areas that are part of an individual's life: cognitions, instincts, corporeality, behavior, the unconscious, family and personal history, the sense of time (past, present and future), of space (autonomy and heteronomy) and of relationships (integration and individuation). From the MDPAC perspective, emotion intervenes to signal the tendency of the individual to give importance in a rigid and hyper-judging way to his own cognitive sphere.
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