Edizione Aggiornata. Metodo del Disegno Psicoemotivo per l'Analisi e la Consapevolezza. Le emozioni ci proteggono.
Carissime lettrici e cari lettori,
finalmente è arrivata la nuova edizione dell'ebook l'Albero delle Emozioni, il cui titolo è stato modificato in "Metodo del Disegno Psicoemotivo per l'Analisi e la Consapevolezza. Le emozioni ci proteggono" per dare rilevanza al cambiamento di vertice nella concezione della sfera emotiva.
Prima del 2016 il mio modo di osservare le emozioni era ancorato alla tendenza culturalmente diffusa a distinguere le emozioni in positive e negative.
Tuttavia qualche anno prima della pubblicazione del mio libro avevo approfondito la teoria della Mindfulness in cui si parla di accettazione senza giudizio delle emozioni e questo mi sembrava un grosso passo in avanti per cui ogni emozioni assumeva una valenza sia funzionale che negativa.
Nell'applicazione dell'MDPAC durante la pratica clinica con i pazienti notavo quanto il modo di pensare alla doppia funzione delle emozioni non determinasse un cambiamento significativo nel processo di maturazione della persona, perché la percezione negativa prevaleva sempre su quella positiva. Emergeva dentro di me l'esigenza di trovare la vera essenza delle emozioni abbandonando il predominio della ragione e scorporando l'influenza della neocorteccia dalla valutazione dell'impiego di quest'area da parte dell'essere umano. Quando si vuole comprendere meglio qualcosa bisogna tornare al momento in cui questa cosa ha avuto origine e seguirne il percorso e per capire meglio il valore del sistema limbico bisogna tornare ai mammiferi antichi.
Pensando alla teoria di McLean sul cervello uno e trino, mi domandai: e se le emozioni non fossero qualcosa da regolare come si è sempre pensato, ma rappresentassero il regolatore di tutto il sistema INDIVIDUO? E se le emozioni fossero esclusivamente protettive e avessero il compito di migliorare gli istinti e i pensieri integrando e valorizzando tutte le varie parti della persona?
Ed ecco il vero cambiamento di vertice: dal cognitivo all'emotivo puro.
Ed ecco l'aggiornamento del protocollo e la versione aggiornata dell'ebook, in cui sono state aggiunte la prefazione e le nuove definizioni delle emozioni; è stato mantenuto lo stesso caso clinico seppur modificando il linguaggio riguardante le espressioni che si riferiscono alle emozioni per rispettare la nuova essenza dell'MDPAC; sono stati rinnovati il titolo e la copertina per esaltare il percorso evolutivo dello strumento.
Qui di seguito le sinossi del 2016 e del 2021 a confronto con le relative copertine.
Questo lavoro sull'utilizzo del disegno nella pratica clinica con gli adolescenti e gli adulti prende spunto da una riflessione sul percorso verso l'autonomia che talvolta può subire dei blocchi o delle accelerazioni non favorendo il taglio del "cordone psichico ed emotivo" secondo tempistiche adeguate. Il Metodo del Disegno Psicoemotivo per l'Analisi e la Consapevolezza (MDPAC) è un percorso psico-educativo volto al raggiungimento della consapevolezza circa le origini delle proprie emozioni. Il protocollo prevede quattro fasi: 1. Disegnare il proprio albero genealogico; 2. Lavorare con il disegno e la scrittura su una sequenza di 12 emozioni lungo il continuum temporale "passato-presente-futuro"; 3. Ridisegnare il proprio albero genealogico confrontandolo con quello precedente; 4. Procedere con il "taglio del cordone fotografico". Attraverso il disegno chiediamo al paziente di abbandonare la posizione di adulto facendo scendere in campo aspetti cognitivi ed emotivi che risalgono alle relazioni che hanno caratterizzato la propria infanzia. Lo scopo è quello di consentire alla persona di attuare il proprio processo di individuazione, attraverso l'analisi di questioni transgenerazionali che non sono state risolte dalle figure di attaccamento: il paziente regredisce per progredire verso l'adultità. Nella parte finale del libro viene riportata un'esemplificazione clinica, ovvero il caso di William Salvo, un ragazzo di 21 anni che sta attraversando un periodo di stress intenso. "William Salvo" diventa con un gioco di parole "Will I am Salvo", Io sarò salvo... ma da chi e da cosa questo paziente dovrà salvarsi?
La nuova copertina dell'ebook, che avete visto all'inizio del post, è la sintesi risultante dall'integrazione tra le prime due proposte dal grafico della casa editrice.
Molti distinguono le emozioni in positive e negative, i più lungimiranti individuano una funzione positiva e negativa in ciascuna emozione. L'ottica MDPAC supera entrambe queste concezioni ancorate al predominio della sfera razionale e considera la sfera emotiva esclusivamente in senso protettivo. Il Metodo del Disegno Psicoemotivo per l’Analisi e la Consapevolezza è un percorso psico-educativo volto al raggiungimento di una consapevolezza integrata di se stessi basandosi sull'assunzione di un vertice di osservazione emotivo. Il protocollo prevede quattro fasi: 1. Cinque caratteristiche - Albero Genealogico; 2. Lavorare con il disegno e la scrittura su una sequenza di 12 emozioni lungo il continuum temporale "passato-presente-futuro"; 3. Revisione del lavoro sui disegni e sugli elenchi; 4. Cinque caratteristiche retest - Albero Genealogico retest - Procedere con il “taglio del cordone fotografico”. Attraverso il disegno chiediamo al paziente di abbandonare la posizione di adulto facendo scendere in campo aspetti emotivi che risalgono alle relazioni che hanno caratterizzato la propria infanzia. Lo scopo è quello di consentire alla persona di attuare il proprio processo di individuazione, attraverso l'analisi di questioni transgenerazionali che non sono state risolte dalle figure di attaccamento: il paziente regredisce per progredire verso l'adultità. Nella parte finale del libro viene riportata un'esemplificazione clinica, ovvero il caso di William Salvo, un ragazzo di 21 anni che sta attraversando un periodo di stress intenso. “William Salvo" diventa con un gioco di parole "Will I am Salvo", Io sarò salvo…ma da chi e da cosa questo paziente dovrà salvarsi? Risuonano le prime parole del ragazzo: ‹‹Quando sono nato io mio padre avrebbe voluto chiamarmi Salvatore, come mio nonno, mentre a mia madre piaceva il nome William e quindi mi hanno dato entrambi i nomi dopo non poche discussioni››. Alla fine del nostro lavoro esclamerà: ‹‹Ci sono adesso quattro foto…una di me da piccolo, una dei miei genitori e due mie foto identiche da adulto…proprio come due sono i miei nomi…forse ora sono doppiamente adulto! Posso scegliere a quale distanza pormi dai due nomi e sapere che Io sono sempre Io!››. Le emozioni ci aiutano a migliorare la qualità dei nostri istinti, a rinforzare il pensiero positivo e a trasformare quello negativo. Spesso sento dire "una cosa o la faccio bene o non la faccio proprio", ma il nostro motto è: "meglio fatto male che non fatto proprio, perché è solo iniziando a far qualcosa che l'esperienza diventa emotivamente propria e può essere migliorata!".
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