La radio di Dora Millaci sull'onda MDPAC

Gentili lettrici e lettori,
oggi vorrei presentarvi Dora Millaci, speaker della Radio “Una voce per un aiuto” prendendo spunto dal protocollo MDPAC (Metodo del Disegno Psicoemotivo per l’Analisi e la Consapevolezza), che come alcuni di voi sapranno si suddivide in quattro fasi: 1. Disegnare il proprio albero genealogico; 2. Lavorare con il disegno e la scrittura su una sequenza di 12 emozioni lungo il continuum temporale "passato-presente-futuro"; 3. Ridisegnare il proprio albero genealogico confrontandolo con quello precedente; 4. Procedere con il “taglio del cordone fotografico”.

Potete anche ascoltarla su Radio una voce:

Puntata straordinaria:Intervista a Dora Millaci dal Dr. Cisternino https://www.spreaker.com/user/dora/puntata-straordinaria-intervista-a-dora-




Dr. Cisternino: Dora, prima di essere speaker lei nella sua vita ha svolto varie attività. Potrebbe spiegarci come nasce la Sua passione per la radio e questo progetto “Una voce per un aiuto”?

Dora: Sì, ho svolto tante attività differenti tra loro, come se avessi vissuto vite diverse: ad esempio, dalla rappresentante di software per computer, alla responsabile di call-center, all'assistente personale del Direttore Generale di una S.p.A, alla responsabile per una società di catering. Per citarne solo alcune, ma alla fine, di fondo, sono e resto una contabile.
A dire il vero non mai avrei pensato alla Radio, se non ché tanti anni fa un amico speaker radiofonico professionista mi aveva proposto uno spazio in cui leggere le mie poesie. Non accettai pensando che le persone si sarebbero addormentate o annoiate, ma qualche tempo dopo riconsiderai la questione, dato che l'unica cosa che posso usare per fare del volontariato è la mia voce. Così mi inventai letteralmente questo programma, in cui trasmetto comunicati e appelli per le Onlus o per privati che ne hanno bisogno, il tutto in forma assolutamente gratuita. Non avevo mai visto una console in vita mia e non capivo nulla del suo utilizzo, ma dato che sono un tipo curioso di natura, amo imparare e sperimentare, mi buttai.
La prima puntata durò circa sei minuti ed ero molto agitata. Alla fine della diretta mi ricordo di aver pensato: “Non l'avrà ascoltata nessuno”. Al contrario, tante persone si erano collegate, lasciando anche commenti positivi.
Da allora sono trascorsi diversi anni. Ho incrementato l'emittente con rubriche speciali dedicate (come quella per le malattie rare e gravi; quelle per i libri di autori emergenti; cultura e società; poeti emergenti, etc..) e tanti collaboratori professionisti si sono aggiunti.

Dr. Cisternino: per questioni di tempo e di spazio ci soffermeremo solo sulle prime sei emozioni MDPAC, rispetto alle quali Le chiederò di scegliere se raccontarci un evento specifico della tua vita del passato oppure del presente. Qualora non Le venisse in mente nulla può anche ipotizzare una situazione futura che potrebbe suscitarLe quell’emozione. Inoltre, rispetto a ciascun racconto Le chiedo di specificare quanto è intensa da 1 a 10 quell’emozione, dove la sente nel suo corpo, quale colore e quale forma le assocerebbe.





Situazione di felicità: sicuramente la prima che mi viene in mente è quella di quando ero a Pontremoli per il Premio Bancarellino. Avevo scritto il mio primo libro, ”Gli strani abitanti dell'Egmont”, ed ero arrivata in finale. Camminavo per le strade della cittadina e tutti i ragazzi avevano in mano una copia del volume e, quando mi riconoscevano, dopo l'intervista che avevo tenuto, mi fermavano per un autografo. Idem quando, seduta al tavolino del bar, mi accingevo a bere un buon caffè, fui circondata da una piccola ressa di giovanissimi. È il ricordo più emozionante che ho, e quegli attimi sono di pura felicità!
Intensità: 9/10
Localizzazione: stomaco/intestino
Colore: giallo come il sole del mattino quando inizia a salire, che è piacevole, ma non brucia
Forma: un cono di luce





Situazione di tristezza: la situazione più triste è quella che nessuna donna dovrebbe mai provare, ovvero quando si perde quella piccola creatura che cresce nel tuo grembo e su questa non voglio dilungarmi.
Intensità:10/10 e anche di più
Localizzazione: il cuore senti che si lacera
Colore: nero assoluto
Forma: quadrato senza via d'uscita


Situazione di rabbia: quando in prima superiore la professoressa d'italiano, con cui avevo avuto un battibecco tempo prima, diede un voto più alto alla mia compagna di classe che aveva copiato il mio saggio su Primo Levi - “Se questo è un uomo” (con il mio permesso). Quando vidi il voto più alto su un saggio identico, di certo mi arrabbiai e non poco, ma non dissi nulla per non far perdere il bel voto alla mia amica e compagna.
Intensità: 10/10
Localizzazione: viso e stomaco
Colore:rosso acceso
Forma: freccia


Situazione di paura/ansia: nella mia vita ho seguito tanti corsi di formazione, tra cui quello per addetti al primo soccorso antincendio e, per chi come me ha la fobia del fuoco, non è da poco! L'esame finale consisteva nel dover spegnere un incendio vero. Ricordo che quando fu il mio turno e vidi il fuoco, ebbi un sussulto: una parte di me voleva scappare dalla paura, un'altra piccola parte era pietrificata, ma alla fine, incoraggiata dai pompieri, presi l'estintore che pesava più di me e corsi verso l'incendio, certo non senza una paura incredibile. Alla fine, ho spento il fuoco e ho preso il diploma!
Intensità: 9/10
Localizzazione: articolazioni bloccate, salivazione azzerata e cuore a mille
Colore: arancione sbiadito
Forma: tremore in tutto il corpo

Dr. Cisternino: la paura è come il sistema di allarme antincendio ed è l’emozione che ci protegge salvandoci dai pericoli. Il pericolo è confondere il sistema di allarme antincendio con l’incendio e quest’ultimo non è rappresentato dalle emozioni, ma dai penseri negativi circa noi stessi ad esempio come “non ce la faccio!”. La paura ci dice non è ero: stai attento e abbi un comportamento responsabile. Ricorderete tutti la fine di Achille che non sapeva cosa fosse la paura.


Situazione di disgusto: voglio descrivere una situazione che purtroppo mi accade sempre più spesso, e cioè quando non sono più stata in grado di compiere come prima le medesime mansioni, perché la malattia era progredita. Al lavoro non solo ho subito mobbing, ma mi hanno costretta a dare le dimissioni non pagandomi neppure tutto il dovuto, come se fossi uno straccio che non valeva più niente.
Intensità: 8/10
Localizzazione: stomaco
Colore: verde acido come la bile
Forma: onde elettriche che vibrano nel corpo


Situazione di sorpresa: per questa emozione cito una cosa che mi accadde anni fa. Premetto che sono parecchio ingenua. Una domenica fui invitata a un pranzo organizzato dalla Pubblica Assistenza, che solitamente uso per gli spostamenti. Accettai di buon cuore e notai che c'erano diverse personalità importanti a cui fui presentata. A fine pranzo, fui portata in mezzo a uno spazio nel quale si trovava una grossa ambulanza. Mi portarono un bouquet, arrivò un fotografo, un altro tipo con una bottiglia di spumante e solo in quel momento realizzai che ero stata scelta come madrina della nuova ambulanza.
Intensità: 8/10
Localizzazione: viso
Colore:azzurro
Forma: circolare





Dr. Cisternino: Dora, concluderei questa presentazione chiedendoLe come mai i suoi genitori hanno scelto questo nome di origine greca che deriva dalla parola δόρον (doron) e significa "dono, regalo": il nome Dora rappresenta spesso l'ipocoristico di numerosi nomi che terminano per -dora, principalmente Teodora, ma anche altri come Isidora, Fedora, Diodora, Apollodora o che iniziano per Dor- come Doralice, Doralisa e Dorotea.

Dora: so che a mio padre piacevano i nomi corti, perché non sopportava i nomignoli, così mi chiamò Dora e tra l'altro sono l'unica della famiglia ad avere questo nome. Purtroppo ho perso entrambi i genitori. Nonostante il carattere autoritario di mio padre, con lui avevo un rapporto più stretto e confidenziale. Nei pochi anni che abbiamo trascorso assieme ho tanti ricordi: è stato lui a farmi conoscere e apprezzare la musica classica, a insegnarmi a giocare a dama e ad andare in bicicletta, a farmi conoscere Shakespeare regalandomi Amleto. Mi incitava e mi sosteneva nelle mie continue ricerche di conoscenza. Per quel poco tempo che mi ha dedicato prima della sua dipartita, mi ha insegnato tanto: non solo il piacere della cultura, ma anche cos’è la dignità e il coraggio nell’affrontare la vita.
Mia madre, forse perché tipica donna del sud, considerava importante la casa, la cucina e il cucito: infatti il ricordo predominante che ho con lei è quando la notte di Natale attendendo la mezzanotte, facevamo i dolci, in particolare gli strufoli. Il rapporto con lei era diverso rispetto a quello con mio padre, ma non per questo le volevo meno bene: avevamo solo pochi punti in comune. Per lei i vari corsi che frequentavo erano inutili, mentre per me significava accrescere il mio sapere.

Dr. Cisternino: grazie mille Dora per averci regalato questa finestra sulla sua vita, una vita ricca di emozioni che valorizzano ciò che noi siamo e le nostre scelte. Lei è un esempio di come la propositività e l'impegno consentono di migliorare se stessi.


Ricordo a tutte/i che potete ascoltare le trasmissioni di Radio una voce sul link:



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