Gentili lettrici e lettori,
prendendo spunto dal protocollo MDPAC oggi vorrei presentarvi Maria Cristina Bigongiali, giornalista RAI di origini pisane, romana di adozione, madre di una ragazza di ormai 19 anni, da 10 anni inviata a Porta a Porta Rai 1, appassionata di temi politici e sociali, molto dinamica, ma anche molto attiva nel settore della prevenzione e della sensibilizzazione sui tumori rari, da quando ha perso il marito, ancora giovane, per un improvviso tumore di inusuale diagnosi.
Dr. Cisternino: potrebbe spiegarci come nasce
la sua passione per il suo lavoro?
Maria Cristina: la mia passione è iniziata
quasi casualmente, direi per esclusione con altre mie esperienze professionali.
Sono laureata in Scienze Politiche, con una tesi di Diritto Internazionale, e
mi appassionano da sempre le tematiche legate al sociale e alla politica, e
avrei voluto tentare la carriera diplomatica, ma sopraggiunte esigenze
personali mi hanno spinto a cercare qualcosa di più realizzabile ed anche meno
esterofilo. Così, dopo aver lavorato qualche anno in una società di consulenza
a Milano, optai per un Master in Gestione delle Imprese Cinematografiche che mi
avvicinò a Roma e al mondo dell’audiovisivo.
Dr. Cisternino: per questioni di tempo ci
soffermeremo solo quattro emozioni
MDPAC, rispetto alle quali Le chiederò di scegliere se raccontarci un evento
specifico della tua vita del passato oppure del presente. Qualora non Le
venisse in mente nulla può anche ipotizzare una situazione futura che potrebbe
provocarti quell’emozione. Inoltre, rispetto a ciascun racconto Le chiedo di
specificare quanto è intensa da 1 a 10 quell’emozione, dove la sente nel suo
corpo, quale colore e quale forma le assocerebbe.
Situazione di felicità: rivedere le foto ricordo di mia
figlia sul cellulare o quando la riscontro dopo tanto tempo
Intensità: 10
Localizzazione: occhi e cuore
Colore: rosso, rosa, fucsia
Forma: fuoco d’artificio
Situazione di tristezza: purtroppo l’evento più
significativo e più traumatico è stata la morte di mio marito, una domenica
mattina due giorni prima di Natale. Ancora ricordo il terrore di essermi
trovata da sola nel bagno di casa, a cercare di sorreggerlo mentre lui mi
scivolava dalle braccia, esanime.
Intensità: 10
Localizzazione: Il ricordo mi provoca un senso
di chiusura dello stomaco, vertigini e senso di paralisi.
Colore: nero
Forma: Buco
Situazione di paura/ansia: quando capita, ed è
capitato più volte, di non avere contatti di mia figlia per molte ore,
soprattutto la sera. L’ultima volta è stato per il mio compleanno. Lei era a
Parigi e il geo-localizzatore la individuava sulla Senna, ma il telefono era
irraggiungibile. Non ho dormito tutta la notte pensando alle cose più orribili.
Intensità: 10
Localizzazione: testa, è come se entrassi in
un vortice di pensieri che mi toglie il respiro
Colore: grigio
scuro
Forma: gabbia
Situazione di disgusto: poche cose mi
disgustano veramente, ma forse è soprattutto il sangue a provocarmi sensazione
di vomito. Non riesco ad assistere chi si fa male, mi paralizzo perché la vista
del sangue mi disgusta.
Intensità: 10
Localizzazione: occhi
e stomaco
Colore: rosso
cupo
Forma: piovra
Dr. Cisternino: tristezza, ansia e disgusto sono tre emozioni primarie che ci aiutano a trasformare il pensiero negativo circa noi stessi lavorando rispettivamente sull’accettazione, sull’importanza del respiro nelle situazioni frenetiche (Le “frenes nell’antica grecia erano i polmoni sede della psiche) e sulla salvaguardia dai veleni psichici. Maria Cristina, concluderei questa presentazione chiedendoLe come mai i suoi genitori hanno scelto questi due nomi per lei che rimandano alla tradizione cristiana, infatti etimologicamente Maria è il nome della Madonna e deriva dai termini egizi mry che significa amata/amore, guarita, goccia di mare, mentre Cristina vuol dire consacrata a Cristo.
Maria Cristina: in effetti i miei genitori
sono entrambi molto cattolici, quindi l’ispirazione è esattamente quella. In
più sono nata l’8 settembre, di domenica mattina alle 12, l’ora in cui di
solito si va a Messa. Avrebbero voluto chiamarmi solo Cristina ma hanno
aggiunto il Maria perché l’8 settembre è appunto il giorno in cui è nata la
Madonna. Sono sempre stata chiamata solo Cristina in famiglia, ma avere un nome
composto non mi dispiace, e quando voglio tenere le distanze li uso entrambi.
Anche mia figlia ha un nome composto. Si chiama Annagiulia. Credo che avere due
nomi rispecchi anche la dualità della nostra anima. A volte mi sento Maria,
spesso soltanto Cristina.
Dr.
Cisternino: gli antichi romani usavano l’espressione
“Nomen Omen” nel nome un destino. Lei ha due nomi ed è come l’incontro tra due
persone, tra due anime, come l’incontro tra un uomo e una donna che genera una
figlia: l’incontro tra due persone genera una nuova storia, una terza anima,
qualcosa che va al di là della semplice somma delle parti. E non
dimentichiamoci che per l’anima anche la zona d’ombra è importante, perché è
proprio grazie alla sua ombra che Peter Pan è in grado di spiccare il volo. Forse
due nomi danno tre destini o tre opportunità: Maria, Cristina e Maria Cristina.
molto molto toccante questa storia
RispondiEliminaGrazie mille per il commento!
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