Gentili lettrici e
lettori,
prendendo spunto dal
protocollo MDPAC (Metodo del Disegno Psicoemotivo per l’Analisi e la
Consapevolezza) oggi vorrei presentarvi Manuela Donghi, giornalista professionista presso LE FONTI TV e scrittrice dei libri
VISTO CON I TUOI OCCHI e LE COSE CAPITANO.
Manuela Donghi, una laurea in lettere
moderne con indirizzo linguistica italiana, ha lavorato per importanti
emittenti televisive e radiofoniche alla conduzione di tg, programmi di informazione,
attualità e politica ed è spesso ospite di reti nazionali come RaiNews24 e programmi come Di
Martedì su La7 e Quarta Repubblica su Rete4.
È uno dei volti del canale televisivo all-news di economia e
finanza LE FONTI TV.
Da quest'anno è entrata a far parte del cast della trasmissione DETTO FATTO in onda su RAI2 per il tutorial di economia DETTO FACILE, nel quale si affrontano temi di economia e finanza in modo semplice e diretto. Manuela Donghi ha una lunga esperienza come presentatrice e moderatrice di eventi live.
Dr. Cisternino: Manuela, potresti spiegarci come nasce la tua passione per il giornalismo?
Manuela: racconto sempre questo aneddoto. Quando ero bambina, avrò avuto circa otto anni, ho cominciato a osservare i giornalisti che conducevano il telegiornale in tv e ho cominciato a imitarli. Prendevo i libri di cucina di mia mamma, li tenevo di fronte a me e simulavo la conduzione, dicendo con assoluta fermezza che avrei fatto “quel lavoro lì”. La mia passione, quindi, si è sviluppata da piccolina, non so per quale motivo, credo avessi questa professione nel DNA.
Dr. Cisternino: la clessidra nella copertina del tuo libro “Le cose
capitano” ci ricorda che il tempo è una dimensione importante, ma purtroppo è
tiranno, motivo per cui ci soffermeremo solo su otto emozioni caratterizzanti il
percorso MDPAC. Ti chiederò di scegliere se raccontarci un evento specifico
della sua vita del passato oppure del presente. Qualora non ti venisse in mente
nulla puoi anche ipotizzare una situazione futura che potrebbe provocarti
quell’emozione. Inoltre, rispetto a ciascun racconto ti chiedo di specificare
quanto è intensa da 1 a 10 quell’emozione, dove la senti nel tuo corpo, quale
colore e quale forma le assoceresti.
Situazione di felicità:
la più recente è quando è nata la mia nipotina
Aurora, figlia di mio fratello Massimo e di sua moglie Giulia. Non ricordo
un’emozione più travolgente e intensa, e che da quel giorno non se ne è mai andata,
la sento ogni volta che ci penso. Non posso paragonarla a nient’altro, sebbene
io abbia tantissimi ricordi estremamente felici che potrei citare. Ma questa è
una felicità “diversa”.
Intensità:
Non definibile
Localizzazione:
Stomaco
Colore:
Fucsia
Forma: Cuore
Situazione di
tristezza: quando ho
perso la mia gattina, Mush. Sono un’animalista convinta, vegetariana per questo
motivo. Adoro i gatti fin da piccola e Mush, oltre a essere la prima micia che
ha vissuto con me, ha rappresentato anche un lungo capitolo della mia
esistenza. L’ho adottata quando sono andata a vivere da sola e quando lei aveva
solo 40 giorni, ed è stata “mia coinquilina” per quasi 19 anni. Abbiamo sempre
avuto un rapporto speciale e soprattutto nell’ultimo anno era diventata la mia
ombra: non mi abbandonava un istante. Non potrò mai dimenticare quello che ho
provato quando se ne è andata, piango ancora oggi dopo sei mesi.
Intensità:
Non definibile
Localizzazione:
Petto
Colore:
Blu
Forma: Rettangolare
Situazione di rabbia: provo rabbia quando avverto la superficialità delle
persone che osservano le cose della vita attraverso i classici luoghi comuni.
Quando si dà per scontato di avere sempre la verità in tasca: tutti noi abbiamo
una nostra verità, l’errore non è questo. L’errore sta nell’aggressione verbale
che spesso accompagna le prese di posizione. Io sono abituata a dire la mia con
forza ma con educazione, e non sopporto chi non fa lo stesso. E ancora, provo
rabbia quando avverto ingiustizia, in qualsiasi situazione. Tanto per fare un
semplice esempio: per lavoro sto seguendo i provvedimenti economici del Governo
in questo momento di crisi e ci sono molti paletti burocratici che discriminano
i lavoratori. Molti di questi non riceveranno nemmeno un euro, nonostante ne
abbiano bisogno. Ecco, la sensazione che provo quando ci penso è proprio viscerale!
Intensità:
9
Localizzazione:
Petto
Colore:
Blu/Nero
Forma: Nessuna Forma: solo confusione
Dr. Cisternino: la rabbia cerca di proteggerci dalle minacce all’autostima legate a cognizioni negative circa noi stessi che si sono strutturate nel corso della nostra esperienza infantile e che sono sollecitate dalle esperienze attuali. Esistono tre modalità con cui poter comunicare questa emozione, ovvero passiva (implosione), attiva/aggressiva oppure in modo non violento/assertivo: quest’ultima espressione della rabbia consente di valorizzare se stessi senza ledere i diritti altrui.
Situazione di
paura/ansia: questo è un
tasto dolente, sono una persona molto ansiosa. Avverto ansia soprattutto quando
penso alle persone a cui voglio bene. Vorrei non avessero mai preoccupazioni e
se c’è qualcosa che non va comincio a non ragionare bene, ancora di più che per
questioni che riguardano me direttamente.
Intensità:
10
Localizzazione:
Cuore, sangue
Colore:
Grigio scuro
Forma: Cerchio che si sfalda
Dr. Cisternino: spesso l’ansia, la paura si considerano come il tallone di Achille, il punto debole, ma al contrario rappresentano il sistema di allarme che ci evita di far la fine di Achille.
Situazione di disgusto:
prima di fare la giornalista, mentre studiavo
all’università, ho lavorato nel mondo dello spettacolo. Avevo circa 19 anni
quando un manager mi ha fatto la classica “proposta indecente” per poter
apparire su un cartellone pubblicitario di una nota marca di abbigliamento.
Ricordo ancora ogni minimo dettaglio: la sua macchina, il suo volto, le sue
parole, il modo di pronunciarle. Non mi ha sfiorata nemmeno con un dito, ma è
come se l’avesse fatto, anzi, è stato peggio. Ero davvero giovane ma ricordo di
essere stata perentoria e decisa mentre lo affrontavo e mentre rifiutavo “la
sua gentile offerta”. Ma ricordo
anche che all’appuntamento mi aveva accompagnata una mia cara amica che mi
aspettava. Non appena sono tornata da lei, ho pianto per mezzora. Una
sensazione talmente amara che per i giorni successivi non mi ha mai
abbandonata… me la ricordo nitidamente anche oggi, a distanza di tanti anni.
Intensità:
10 (ma non basta)
Localizzazione:
In tutto il corpo
Colore:
Verde acido
Forma: Come una pozzanghera frastagliata
Situazione di sorpresa:
per una sorta di selezione naturale, mentre leggevo la
parola “sorpresa”, ho pensato subito al mio romanzo VISTO CON I TUOI OCCHI, nel
quale parlo della malattia di Alzheimer, di cui ha sofferto la mia nonna
materna per ben venti anni. È a lei che ho dedicato questo libro. Averlo
scritto ha coinvolto tutti i miei sensi: tristezza, al ricordo della sofferenza
di tutta la mia famiglia; senso di colpa, perché mentre riordinavo i miei
pensieri mi sono resa conto che forse avrei potuto fare di più per sostenere
tutti coloro che mi stavano accanto; rabbia, perché non esiste ancora una cura
al Morbo e perché solo in tempi recenti è diventato un vero e proprio argomento
di discussione; felicità, perché con il mio lavoro ho potuto accendere i
riflettori sul problema e aiutare la ricerca (parte del ricavato della vendita
del libro è andato all’Associazione Amici del Centro Dino Ferrari), e le tante
presentazioni in giro per l’Italia mi hanno permesso di conoscere persone a dir
poco meravigliose. Penso che scrivere VISTO CON I TUOI OCCHI sia stata una
delle cose migliori che potessi fare e la parola SORPRESA riassume bene tutto questo! E la mia
battaglia contro l’Alzheimer non è certo finita! Presto ci saranno delle novità…
Intensità:
10
Localizzazione:
Occhi
Colore:
Giallo
Forma: Stella
Dr. Cisternino: prima di passare all’emozione successiva, vorrei soffermarmi sul punto in cui hai menzionato il senso di colpa per rimarcare il cambiamento di vertice osservativo tipico del metodo MDPAC, che favorisce l’essenza protettiva delle emozioni rispetto al predominio della sfera cognitiva. Riprendo la tua frase: “senso di colpa, perché mentre riordinavo i miei pensieri mi sono resa conto che forse avrei potuto fare di più”. La tendenza culturalmente diffusa è quella di attribuire al senso di colpa (come ad altre emozioni) una valenza negativa, mentre l’MDPAC sottolinea che le emozioni non sono né positive né negative e nemmeno neutre, ma profondamente schierate a difesa dell’individuo. Il senso di colpa ricorda alla persona che ha un senso etico e quindi conosce un aspetto fondamentale delle norme per entrare in relazione con gli altri: questo la rende una buona persona. Nel caso specifico il senso di colpa sta tentando di proteggerti dal tuo pensiero negativo “avrei potuto fare di più” dicendoti “non è vero”, perché in quella situazione hai fatto del tuo meglio sulla base della consapevolezza di quel momento che non è quella attuale forse per un maggior senso di lucidità. In altre parole l’emozione sta facendo un lavoro di accettazione e di preparazione nei confronti di situazioni simili esattamente come la sorpresa che stimola la capacità di adattamento e ci prepara a fronteggiare gli imprevisti lavorando sulle aspettative e sulla creatività: non parleremo più di sorpresa positiva e negativa, ma di situazioni positive e negative di sorpresa.
Situazione di gelosia: sono gelosa delle cose e persone che fanno parte
della mia vita. Provo spesso gelosia, anche solo quando le mie migliori amiche
vedono altre loro amiche. Devo però ammettere che, da buona Bilancia, riesco a
modulare le mie emozioni, sia nel bene che nel male. Quando la gelosia diventa
irrazionale ed estrema la incamero e ci rifletto. Per ora ci sono sempre
riuscita! J
Intensità:
7
Localizzazione:
Testa
Colore:
Rosso
Forma: Cerchio
Dr. Cisternino: la funzione protettiva della gelosia è quella di comunicarci che siamo persone in grado di valorizzare le relazioni, gli oggetti, gli animali. Nell’ottica MDPAC non è la gelosia che va gestita, anzi l’emozione vuole trasformare eventuali pensieri negativi circa se stessi, come ad esempio “non sono importante, non mi sento all’altezza, non ho il controllo” e in effetti se comunichiamo la gelosia diamo valore innanzitutto a noi stessi: non possiamo pretendere che gli altri ci diano valore, se noi siamo i primi a non farlo!
Situazione di orgoglio:
associo l’orgoglio al mio lavoro, il lavoro che ho
avuto la fortuna di poter scegliere. Mi sento orgogliosa per aver portato
avanti il mio sogno tra le mille difficoltà (che ancora oggi ci sono); mi sento
orgogliosa per non essermi mai risparmiata e per aver lottato sempre e
comunque. Mi sento orgogliosa per essere riuscita a scrivere dei libri, il mio
sogno fin da bambina. Mi sento orgogliosa di aver reso orgogliosi i miei
genitori che mi hanno sempre lasciata libera, anche se magari avrebbero voluto
per me una professione più “sicura”.
Intensità:
8
Localizzazione:
Mani
Colore:
Verde
Forma: Piramide
Dr. Cisternino: Manuela, i romani dicevano “Nomen Omen” e quindi concluderei questa presentazione chiedendoti come mai i suoi genitori hanno scelto per te questo nome che deriva dall’ebraico e significa “Dio è con noi”.
Manuela: I miei genitori non avevano ancora deciso quale sarebbe stato il mio nome, avevano una lista di preferiti ma nessuno li convinceva. Poi l’illuminazione! Mia mamma ha cominciato ad ascoltare la canzone “Manuela” di Julio Iglesias e si è innamorata del nome. Ed eccomi qui! Sono fortunata ad avere anche una mia personale canzone: quando la ascolto è come se pensassi che Iglesias l’ha scritta per me! J
Dr. Cisternino: ho un’ultimissima curiosità. Potresti raccontarci come mai per la tua gattina avevi scelto il nome Mush? Sono anch’io un amante dei gatti e credo che non sia un animale addomesticabile: anche quando accetta di stare in una casa non ha un padrone, ma al massimo ti concede l’onore della sua presenza rispettandoti come un suo simile.
Manuela: Ho sempre desiderato avere un gatto e qualche anno
prima di adottare Mush avevo sentito parlare in tv (se non sbaglio) di una
località di nome “Am Ouch” (in Ciad), pronunciato “Amush”, e non so per quale
motivo ho pensato subito che se avessi mai avuto un gatto l’avrei chiamato
Amush, indipendentemente fosse maschio o femmina. Poi da Amush sono passata
solo a Mush.
Il gatto non è certamente un compagno semplice da gestire, proprio per il suo carattere indipendente. Anche se credo che non sia nemmeno vero al 100%. Mush è sempre stata libera ma anche molto diligente e “devota” a me… anche se probabilmente lei pensava fossi io a essere devota a lei (eh eh, sto ridendo). Amo moltissimo i gatti perché penso siano come noi esseri umani: fanno ciò che credono e preferiscono esattamente come facciamo noi. Mangiano quando hanno fame, dormono quando hanno sonno, stanno con chi vogliono senza costrizioni, si arrabbiano se sono in disaccordo, etc etc etc. L’unica differenza con gli esseri umani è che noi, per questioni sociali e civili, siamo obbligati a sottostare a regole e a rispondere a dei condizionamenti, loro no!
Dr. Cisternino: grazie Manuela per la disponibilità. Ricordo a tutti che è possibile trovare la dott.ssa Donghi su Facebook, Instagram, Linkedin e Twitter con l’account: Manuela Donghi.
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