Emperor syndrome: MDPAC return to the future. La sindrome dell'imperatore senza corpo e senza tempo: MDPAC "ritorno al futuro".

Carissime/i lettrici/lettori,
Dear readers, (The translation of the article in English can be read below: follows the Italian version).

questo articolo prende spunto da una domanda che un collega mi ha posto dopo aver letto il mio libro “l’Albero delle Emozioni”, ovvero: <<Perché dovrei usare l’MDPAC?>>.

Di fronte a questa domanda non posso fare altro che proporVi una riflessione partendo da un’altra questione: secondo voi cos’è cambiato nel modo di percepire se stessi dal tempo dell’impero romano a oggi? Provate a osservare anche solo per un momento le due immagini seguenti…









…avrete subito notato che nella seconda rispetto alla prima è scomparso quasi tutto il corpo, eppure quest'ultima è l’immagine più diffusa sui social quando decidiamo di inserire un mi piace al post che leggiamo o guardiamo, ma allora mi sorge un’altra domanda: quest’immagine ci dona veramente il potere di scelta (oltre all’alternativa del pollice verso)?

Nell’arena dell’antica Roma gli “attori” in gioco erano tre: i gladiatori che lottavano per la sopravvivenza, la folla che partecipava emotivamente, l’imperatore al quale spettava la decisione ultima.





Alla luce di quanto ho appena scritto Vi chiedo un ultimo sforzo, ovvero quello di richiamare alla mente quanto accaduto al ragazzo ucciso in Spagna mentre la folla guarda.




Potreste confonderVi e avere l'impressione di ritrovarVi in una delle arene romane di cui scrivevo pocanzi, ma in realtà ci sono delle differenze sostanziali:

  •    La folla non partecipa né attivamente né emotivamente, ma guarda come se la situazione fosse virtuale e infatti tanti sono con l’occhio nel cellulare che riprende la scena. Sottolineo come ciò non abbia a che fare con il silenzio quello rispettoso, che evita parole superflue, ma condivide il campo emotivo in circolazione.
  •     Se i gladiatori lottavano per la sopravvivenza, ho l’impressione che l’unico gladiatore sia il ragazzo ucciso, perché gli altri che picchiano vivono per seminare morte e non hanno nemmeno l’ombra del gladiatore.
  •    E l’imperatore? È responsabile di una non scelta…forse di omissione di soccorso o di responsabilità.

Ma chi è l’imperatore?

L’imperatore siamo tutti noi che mettiamo un like alle immagini o ai post, ma solo dopo che un evento è accaduto e allora abbiamo la falsa illusione di partecipare a una decisione. Ognuno di noi ha contratto la sindrome dell’imperatore che non percepisce più il proprio essere nel suo insieme mente e corpo, che parcellizza tutto il suo non essere in un pollice dritto o verso, che non ha più la percezione del tempo ed è senza tempismo, poiché in passato prima avveniva la lotta e poi la decisione di vita o di morte, mentre oggi ci ritroviamo a lasciare un like a posteriori e naturalmente non mi riferisco solo all’evento di Spagna, ma anche ad esempio al linguaggio poco gentile che spesso si osserva negli scambi tra le persone sia nella realtà che nel mondo virtuale.

La parola che ferisce e l’“agghiacciante silenzio” lasciano segni indelebili e quante volte vorremmo tornare indietro per cambiare le cose, ma non si può: eventualmente se impariamo il meccanismo della riparazione possiamo avere la possibilità di percepire un evento negativo in modo costruttivo trasformando le fragilità in risorse e cambiare noi stessi di fronte all’altro che resta immobile.

In conclusione, perché usare l’MDPAC? 

Credo che chiunque e non solo Michael J. Fox se avesse di fronte la macchina del tempo risponderebbe: perché non usarla? Almeno una volta nella vita, non sareste incuriositi dal poter fare un viaggio diverso, un ritorno al futuro? Ecco perché usare l'MDPAC: per non incorrere nel rischio che un apparente progresso risulti essere una inconsapevole regressione, ma al contrario per far sì che regredendo nel pieno della propria integrità si possa progredire verso il benessere.


CORSO DI FORMAZIONE MDAPC: 





Immagine tratta da: https://www.google.it/search?q=ritorno+al+futuro&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwig4eq9tY7WAhXFVhQKHecsDuwQ_AUICygC&biw=1366&bih=662#imgrc=uGOa7jqnZE99ZM 



In un mondo frenetico e senza sosta, aiutati dal potenziale di internet, la tirannia del tempo on e off line spesso produce confusione e travolti dalla paura di Chronos, il dio del tempo nelle teogonie orfiche non ci rendiamo conto che Kronos, dio della teogonia esiodea, divora i propri figli per evitare l’avverarsi della profezia secondo la quale sarebbe stato detronizzato da uno di loro.

Si pone in essere una questione transgenerazionale di responsabilità nei confronti delle future generazioni, affinché i figli siano migliori dei loro genitori e non viceversa e abbiano strumenti più adeguati e integri per poter affrontare la vita con maggiore consapevolezza.

Recuperare la percezione del proprio corpo è un atto che non può prescindere dal riappropriarsi del senso del tempo: per maturare un frutto ha bisogno che trascorra un certo periodo, altrimenti “la gatta per la fretta fa i figli ciechi”.



Here is the translation into English...







Dear readers,
This article is inspired by a question a colleague has put me after reading my book "The Tree of Emotions", namely: << Why should I use the MDPAC? >>.

In the face of this question I can only ask you a reflection from another question: what do you think has changed in the way you perceive yourself from the time of the Roman Empire to today? Try to observe for just a moment the two following images ...




Picture taken by: https://thumbs.dreamstime.com/z/imperatore-romano-con-il-pollice-su-72584211.jpg



Picture taken by: https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy4b2lL5imT0MR3Up4sWWHJXCIn2XB_a_JFuismXyPXVvZG0OInkKkk5XyBlfsJ6rZRAPUv7DWs2M7Xl4HKj9mj0ZPTzKczRSi7U1H2MYsnjN39au1IQyN_fuFrI50wBeXlB9akDcXzex6/s1600/emoticon-mi-piace.jpg


... you will soon notice that in the second compared to the first almost all of the body has disappeared, yet the latter is the most widespread social image when we decide to insert one I like the post that we read or look at but then I get another Question: Does this image really give us the power of choice (apart from the alternative of the thumb to)?

In the ancient Roman arena, the "actors" at stake were three: the gladiators who fought for survival, the emotionally involved crowd, the emperor to whom the ultimate decision was made.


 
Image taken from: http://www.isolaillyon.it/wp-content/uploads/2012/07/spartacusl2.jpg


In the light of what I just wrote, I ask you a last effort, that is to recall what happened to the boy killed in Spain as the crowd looks.


Picture taken from: http://www.iltempo.it/resizer/600/315/true/1502705167699.jpg--_German_Paradied_Love_of_Discoteca__3_russi_accusati_di_omicidio_video.jpg?1502705168000


You could confuse and have the impression of facing the Roman arena of which I was writing earlier, but there are actually substantial differences:
- The crowd does not participate actively or emotionally, but looks as if the situation is virtual and in fact there are many with the eye in the cellphone that resumes the scene. I emphasize that this has nothing to do with the respectful silence, which avoids superfluous words, but shares the emotional field in circulation.
- If the gladiators fought for survival, I have the impression that the only gladiator is the boy killed, because the others who live are dead to sow death and do not even have the shadow of the gladiator.
- And the Emperor? He is responsible for a non-choice ... perhaps of omission of rescue or of responsibility.


But who is the Emperor?

The emperor is all of us who we like a picture or post, but only after an event has occurred and then we have the false illusion of taking part in a decision. We have the emperor's syndrome that no longer perceives his being as a whole and body as his whole parcel is not in a straight or toward thumb, who no longer has the perception of time and is timeless, since in the past the fight first took place and then the decision of life or death, while today we find ourselves leaving a posteriori and of course I refer not only to the event of Spain, but also to the kindly language that is often observed in exchanges between people both in reality and in the virtual world.

The word that wounds and the "chilling silence" leave indelible signs and how many times we want to go back to change things but can not: if we learn the repair mechanism we may have the chance to perceive a negative event constructively by transforming frailties in resources and change ourselves in front of the other that remains motionless.

In conclusion, why use the MDPAC? 

I think anyone and not only Michael J. Fox if he faces the time machine would answer: why not use it? At least once in your life, would you not be curious about being able to make a different journey, a return to the future? That is why use the MDPAC: to avoid the risk that apparent progress may actually be a regression, but rather to regress that progress can be made towards well-being.
 
Image is from: https://www.google.com/search?q=right+of+future&source=lnms&tbm=en&sa=X&ved=0ahUKEwig4eq9tY7WAhXFVhQKHecsDuwQ_AUICygC&biw=1366&bih=662#imgrc=uGOa7jqnZE99ZM




In a hectic and unstoppable world, aided by the potential of the internet, the tyranny of online and offline time often confuses and overwhelms the fear of Chronos, the god of time in theorous theogons, we do not realize that Kronos, God of the pre-existing theogony, their children to avoid the occurrence of the prophecy that it would be dethrone by one of them.   

There is a trans-generational issue of responsibility for future generations to ensure that children are better than their parents and not vice versa and have better and more integrative tools to deal with life more consciously.   

Retrieving the perception of one's body is an act that can not help regaining the sense of time: to mature a fruit needs a certain period of time, otherwise "the cat for the rush makes the blind children".

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